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Cartiera Villa Santa Lucia: i sindacati annunciano l’avvenuto salvataggio dello stabilimento e della produzione
Si è conclusa questa settimana presso il Ministero del Lavoro la vertenza sulla cartiera di Villa Santa Lucia. «La trattativa che ci ha visti coinvolti con l’azienda Reno de Medici per la ristrutturazione presentata dal gruppo relativamente allo stabilimento di Villa Santa Lucia, ci ha permesso di salvaguardare lo stabilimento e la produzione nella nostra provincia in cambio senza dubbio di sacrifici richiesti a 40 Lavoratori che saranno interessati dall’intervento» a sostenerlo è il Segretario Generale della Slc Cgil di Frosinone, Giuseppe Di Pede, che continua «Va considerata indubbiamente la situazione data, ossia l’intenzione dell’azienda di colpire in maniera più pesante il sito produttivo attraverso l’estrapolazione dello Stabilimento di Villa Santa Lucia dall’accordo di Gruppo con chiusura immediata del reparto di allestimento e terziarizzazione del reparto carico nastri senza salvaguardia dei Lavoratori impiegati.
Tutto ciò si sarebbe tradotto inevitabilmente in 63 licenziamenti con utilizzo della mobilità per cessazione di reparto, che a nostro avviso sarebbe stato solo l’inizio di una serie di interventi altrettanto pesanti». A quanto pare però la situazione si è sbloccata in meglio anche se «Dopo la lunga trattativa durante la quale abbiamo preso posizione contro il piano prospettato, si è riusciti con sacrificio a ridurre gli esuberi di 23 unità», spiega Di Pede «salvare la produzione di due taglierine, introdurre la Cassa Integrazione Straordinaria a rotazione, con piano formativo per i quaranta Lavoratori, fissare la mobilità volontaria incentivata che permetterà di reimpiegare tutti gli esuberi. Prevediamo in questo modo di recuperare l’occupazione nel giro di pochi anni accompagnando al contempo alla pensione in maniera dignitosa i Lavoratori che decideranno di aderire all’incentivo, ovvero assicurando a coloro che decideranno di lasciare l’azienda la possibilità di farlo in maniera decorosa.
In realtà l’inserimento della mobilità volontaria ha rappresentato rischio di rottura del tavolo in quanto la parte sindacale ha chiesto con forza l’assicurazione del riassorbimento dei lavoratori rimasti eventualmente fuori alla fine della procedura; la minaccia aziendale di procedere con il piano iniziale ed il deciso rifiuto delle nostre richieste, ci ha costretti a firmare l’accordo al fine di evitare situazioni ben più dolorose per i Lavoratori ed il nostro territorio. Tuttavia rimane impegno verbale da parte aziendale di soddisfare tale richiesta ed auspichiamo con forza il rispetto di esso. Va specificato inoltre che i dipendenti impiegati nel reparto carico nastri, in tutto 10 unità, avranno la possibilità di scegliere in alternativa alla Cassa Integrazione Straordinaria di lavorare presso la ditta cui verrà appaltato il lavoro sia con assunzione diretta sia con assunzione a tempo, mantenendo in quest’ultimo caso le dipendenze presso la Reno De Medici, così come previsto dalla normativa relativa alla CIGS. Ci sembra doveroso a questo punto ringraziare la delegazione sindacale e le RSU tutte per l’enorme sforzo fatto a difesa dei Lavoratori, che non saranno mai lasciati soli, dato il nostro impegno a monitorare anche con il loro aiuto l’applicazione dell’accordo ed a cercare eventuali soluzioni utili.»
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